domenica 27 febbraio 2011

Il Signore ti dirà:



"quello che hai fatto a questo piccolo bambino innocente, 
l'hai fatto a Me"

9 commenti:

  1. Deduco che lo stesso valga per i preti pedofili che la Chiesa continua a non punire...giusto?

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  2. Vale per tutti, Fania: non ha importanza, davanti a Dio, il giudizio umano (che spesso può essere fallace). Vi è Uno, che giudica senza errore, e di fronte al Quale ognuno di noi dovrà passare, alla fine della nostra giornata di quaggiù.

    Purtroppo, sono in tanti a comportarsi come se fossero immortali, e come se Dio non esistesse, abusando del bellissimo dono della libertà che il Creatore ci ha donato...

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  3. Ed in questo, siamo concordi.
    Ora Le chiedo:
    siccome il giudizio umano può essere fallace ed Uno solo ha il potere di giudicare cosa è bene e cosa è male, le confessioni davanti a un parroco sono totalmente inutili, no?

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  4. Innanzitutto, Fania, ti prego di darmi del tu; da ciò che scrivi presumo (potrei anche sbagliare) che tu faccia parte di coloro i quali dicono: "Dio sì, la Chiesa no".
    Ovviamente ciò che dico vale per un cristiano che segue le Sacre Scritture e la Tradizione della Chiesa (chiaramente, ognuno è libero di farlo o meno).
    Fatta questa premessa, tocco due punti:


    1) Cristo ha dato a Pietro la potestà di legare e di sciogliere: per accettare questo - vale a dire il giudizio di una persona che ha ricevuto l'Ordinazione sacerdotale, ma che ovviamente conserva tutti i "limiti" propri della persona umana - occorre umiltà e fede.

    Umiltà, in quanto ci troviamo ad accusare i nostri peccati ad un uomo; fede, in quanto, così facendo, dimostriamo di credere alle parole del Maestro il Quale, a partire da Pietro, ha dato ai Suoi ministri la facoltà di elargire il perdono (per le colpe di cui ci si è realmente pentiti: questo è fondamentale) a nome Suo.


    2) Per chiarire meglio, ti riporto uno stralcio del Diario di Suor Faustina.

    «Di' alle anime dove debbono cercare le consolazioni nel tribunale della Misericordia: lì avvengono i più grandi miracoli che si ripetono continuamente.
    Per ottenere questo miracolo non occorre fare pellegrinaggi in terre lontane, né celebrare solenni riti esteriori, ma BASTA METTERSI CON FEDE AI PIEDI DI UN MIO RAPPRESENTANTE E CONFESSARGLI LA PROPRIA MISERIA, ed il miracolo della Divina Misericordia si manifesterà in tutta la sua pienezza.

    Anche se un'anima fosse in decomposizione come un cadavere ed umanamente non ci fosse alcuna possibilità di risurrezione e tutto fosse perduto, non sarebbe così per Dio: un miracolo della Divina Misericordia risusciterà quest'anima in tutta la sua pienezza.
    Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo della Divina Misericordia! Lo invocherete invano quando sarà troppo tardi!
    Prega per queste anime perché non abbiano paura di avvicinarsi al tribunale della Mia Misericordia.

    Figlia Mia, come ti prepari alla Mia presenza, così ti confessi davanti a Me, MI COPRO SEMPLICEMENTE DIETRO IL SACERDOTE. Non analizzare mai qual è quel sacerdote dietro cui Mi nascondo e SVELATI NELLA CONFESSIONE COME FAI DAVANTI A ME E IO COLMERÒ LA TUA ANIMA DELLA MIA LUCE.

    Figlia, quando ti accosti alla santa Confessione, a questa sorgente della Mia Misericordia, scendono sempre sulla tua anima il Mio Sangue ed Acqua, che uscirono dal Mio Cuore e nobilitano la tua anima.
    Ogni volta che vai alla santa confessione immergiti tutta nella Mia Misericordia con grande fiducia, in modo che io possa versare sulla tua anima l'abbondanza delle Mie grazie.
    QUANDO VAI ALLA CONFESSIONE, SAPPI CHE IO STESSO TI ASPETTO IN CONFESSIONALE, MI COPRO SOLTANTO DIETRO IL SACERDOTE, MA SONO IO CHE OPERO NELL'ANIMA. Lì la miseria dell'anima s'incontra col Dio della Misericordia.

    Di' alle anime che da questa sorgente della Misericordia possono attingere le grazie unicamente col recipiente della fiducia. Se la loro fiducia sarà grande, la Mia generosità non avrà limiti. I rivoli della Mia grazia inondano le anime umili. I superbi sono sempre nell'indigenza e nella miseria, poiché la Mia grazia si allontana da loro e va verso le anime umili».


    È chiaro che si potrebbe anche mentire al sacerdote, oppure si potrebbero tacere (magari per vergogna) delle colpe gravi: in tal caso la Confessione sarebbe sacrilega, e un nuovo, grande peccato andrebbe ad aggiungersi agli altri... anche in questo senso dico che, pur se è possibile "sfuggire" al giudizio umano, arriverà per tutti il momento in cui, di fronte al Giudice onnisciente, tutto sarà inevitabilmente svelato.

    Il problema è che, a quel punto, non vi sarà più possibilità di perdono...

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  5. Grazie per avermi concesso di darti del "tu".
    Ritengo sia molto più corretto mantenere un comportamento serio e rispettoso nei confronti di se stessi e del prossimo, piuttosto che "pulirsi la coscienza" davanti a un padre confessore, recitando qualche preghiera per sentirsi redenti. Troppe volte ho assistito ad atteggiamenti lesivi per il bene comune con la scusante "tanto posso confessarmi e cancellare tutto".
    Quando poi:
    - vengo a conoscenza di reati gravissimi perpetrati proprio da coloro che dovrebbero rappresentare Dio in Terra
    - vedo le quantità d'oro che rivestono il Papa e la sua residenza, oltre che tutti i principali rappresentanti della Chiesa, quando viene predicato il vivere in povertà
    - ho vissuto una pesante discriminazione in età adolescenziale per via del mio mettere in dubbio qualsiasi tipo di dogma imposto
    allora rimango basita e dubbiosa riguardo la correttezza e la mancanza di ipocrisia all'interno della Chiesa stessa.

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  6. Sì, quante volte ho dovuto sentire anch'io qualche frase del tipo: "faccio ciò che voglio, tanto poi mi confesso e cancello tutto"... questo è l'atteggiamento di chi si costruisce un Dio a propria immagine e somiglianza, ribaltando di fatto il rapporto fra Creatore e creatura, con le conseguenze da te accennate: non importa ledere il bene comune, purché IO stia bene.

    Anche io vengo da un ambiente in cui "i preti" non avevano dato il buon esempio (ti parlo di ciò che osservavo nella mia infanzia, nel luogo in cui vivevo), e ho visto molti allontanarsi dalla Chiesa proprio per questo; anche oggi vedo molta "ricerca delle comodità" da parte di chi dovrebbe pensare più all'anima che al corpo (dovremmo farlo tutti, posto che il corpo prima o poi si disfarà nella morte, ma dovrebbero farlo a maggior ragione coloro che hanno fatto una ben precisa scelta di vita), e questo di certo non costituisce un buon esempio...
    Però ho avuto la fortuna (per me è una grande fortuna) di conoscere, nel periodo pre-adolescenziale, un sacerdote davvero bravo e coerente (e tu sai quanto me come valga più l'esempio di tante parole), e ho avuto modo di analizzare queste cose da una prospettiva più ampia.

    Oggi la mia fede non è più condizionata dai "cattivi esempi": mi spiace tanto se ne vedo, e prego sempre per questi disgraziati, ma la direzione in cui si svolge la mia vita non muta.

    Per quanto riguarda "l'oro", di nuovo ti dico che per me è indifferente la cosa: Dio va amato e rispettato, e a Lui va dato culto: la magnificenza esteriore dovrebbe (dico: dovrebbe) essere a Suo omaggio. Tante volte così non è, purtroppo...


    Il Papa molte volte ha richiamato gli autori degli abomini perpetrati sui fanciulli, e questo va detto: che poi tali richiami non sortiscano l'effetto sperato, non mi sorprende più di tanto: Cristo fu venduto per l'equivalente del prezzo di un agnello (al giorno d'oggi, sarebbero circa 100 (cento!) euro...), e proprio da uno dei Suoi Apostoli: questo ci fa capire come neppure la Parola di Dio (di Dio, non del Papa) serva a qualcosa, se cade su cuori induriti.
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    Nella lettera ai Cattolici d'Irlanda, vien detto fra l'altro:
    7. Ai sacerdoti e ai religiosi che hanno abusato dei ragazzi

    Avete tradito la fiducia riposta in voi da giovani innocenti e dai loro genitori. Dovete rispondere di ciò davanti a Dio onnipotente, come pure davanti a tribunali debitamente costituiti. Avete perso la stima della gente dell’Irlanda e rovesciato vergogna e disonore sui vostri confratelli. Quelli di voi che siete sacerdoti avete violato la santità del sacramento dell’Ordine Sacro, in cui Cristo si rende presente in noi e nelle nostre azioni.
    Insieme al danno immenso causato alle vittime, un grande danno è stato perpetrato alla Chiesa e alla pubblica percezione del sacerdozio e della vita religiosa.

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  7. Vi esorto ad esaminare la vostra coscienza, ad assumervi la responsabilità dei peccati che avete commesso e ad esprimere con umiltà il vostro rincrescimento.
    Il pentimento sincero apre la porta al perdono di Dio e alla grazia del vero emendamento.
    Offrendo preghiere e penitenze per coloro che avete offeso, dovete cercare di fare personalmente ammenda per le vostre azioni.
    Il sacrificio redentore di Cristo ha il potere di perdonare persino il più grave dei peccati e di trarre il bene anche dal più terribile dei mali.
    Allo stesso tempo, la giustizia di Dio esige che rendiamo conto delle nostre azioni senza nascondere nulla. Riconoscete apertamente la vostra colpa, sottomettetevi alle esigenze della giustizia, ma non disperate della misericordia di Dio.
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    Il testo è molto chiaro: sono richiesti pentimento sincero, onestà nel confessare i propri delitti senza nascondere nulla, e atti pratici per riparare (e sarà sempre una riparazione parziale, purtroppo: un bambino segnato psicologicamente, lo rimane a vita), per quanto possibile, il male commesso.

    Ma le parole di richiamo servono solamente se il colpevole che le ode è disposto ad accoglierle e a metterle in atto. In caso contrario rimangono lettera morta.


    Da quanto scrivi, vedo che la tua adolescenza è stata più dura della mia, almeno dal punto di vista della tua fede personale, e anche nel tuo caso non saranno certo le parole (le mie, in questo contesto) che potranno "risolvere" problemi e dubbi. Vorrei solo sapere, sempre se ti va di dirmelo, se sei soddisfatta, spiritualmente parlando, della tua vita attuale: se lo sei, son contento per te; se no, forse sarebbe il caso di rivedere certe tue posizioni. Beninteso, se ti va di parlarne...

    Comunque è vero ciò che dici in apertura: meglio un comportamento serio e rispettoso, che l'ipocrita atteggiamento di chi commette il male, pensando che non ne verrà mai punito.
    Ma se tu hai, come sembra, la tendenza a comportarti secondo giustizia, il passo verso una spiritualità forte sarebbe (il condizionale denota appunto che tutto è lasciato alla tua libertà) davvero breve...

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  8. Rieccomi,
    chiedo scusa per la mia lunga assenza, ma alcuni problemi di salute mi hanno costretta a letto per diversi giorni.
    Per rispondere alla tua domanda:
    si, sono molto soddisfatta di quello che è la mia vita al momento. Putroppo ci sono una serie di difficoltà da affrontare, ma l'importante è porsi in maniera positiva e propositiva nei confronti di esse: piangersi addosso non serve a niente e a nessuno. Sotto l'aspetto spirituale, mi sento molto lontana dal punto di vista della Chiesa cattolica: mal sopporto i dogmi, ma questo non significa che non abbia un mio Credo ;)

    Nonostante le posizioni divergenti, è stato possibile un dialogo costruttivo e cordiale. Ti ringrazio molto per questo, è un piacere disquisire con te :)

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  9. Non preoccuparti, Fania: a tutti, purtroppo, può capitare di ammalarsi (e io sono uno di quelli che si ammalano spesso), ma non è questo il tipo di "malattia" che può allontanare le persone. Semmai, per riprendere le tue parole, la vera lontananza si ha quando, per pregiudizi o preconcetti (e sempre per una superbia più o meno latente), diviene impossibile portare avanti un dialogo costruttivo.

    Se ho ben capito, non è da oggi che mal sopporti i dogmi, e in effetti, se non hai mai cambiato direzione al tuo pensiero, vuol dire che stai bene così.
    Le difficoltà ci sono per tutti, e di queste fa parte anche l'impossibilità di spiegarsi tutta la nostra realtà per vie esclusivamente razionali.

    Se (dico "se", in riferimento a chi non crede in Dio, non a me che scrivo) Dio esiste, ed è quell'Essere onnipotente e onnisciente (e anche pazzo, secondo la logica umana: questo è fondamentale, ed è ciò che mi porta a credere sempre più fermamente in Lui: quale uomo "sano di mente" - quello che possiamo definire un uomo "normale" - porrebbe il suo obiettivo, qui su questa terra, nel dolore e nella sofferenza, fino a lasciarsi massacrare e appendere a una croce?) che ci viene illustrato dalla persona e dalla predicazione di Cristo (il Dio della Chiesa Cattolica, appunto), i dogmi divengono praticamente una strada obbligata.
    Se così non fosse: o noi saremmo come Dio (dunque in grado di comprendere la Sua Essenza, nella totalità), o Dio non sarebbe tale.

    Dio è Colui che "può ciò che vuole", al contrario di noi che, per quanto ci possiamo affannare, rimaniamo sempre preda delle necessità che scaturiscono dal nostro essere limitato. Neppure la vita (e con essa la salute) è davvero nostra: nel caso fosse nostra potremmo conservarla indefinitamente (e non ci ammaleremmo mai)...

    Detto questo, anche per me è sempre un piacere dialogare con persone disponibili, che non si arroccano su posizioni predefinite, allo scopo di imporre le loro convinzioni: persone disponibili, che veramente costituiscono "merce rara".
    Grazie anche da parte mia, dunque, e sappi che per me sarà sempre un piacere rileggerti, se avrai voglia di scrivere ancora.
    ;-)

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