lunedì 31 gennaio 2011

La nera mostruosità della Bestia...




10 Tutti prendono la parola per dirti:
Anche tu sei stato abbattuto come noi,
sei diventato uguale a noi.
11 Negli inferi è precipitato il tuo fasto,
la musica delle tue arpe;
sotto di te v'è uno strato di marciume,
tua coltre sono i vermi.
12 Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?
13 Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
14 Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
15 E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!


ISAIA :: CAP. 14

venerdì 21 gennaio 2011

Il frutto più bello del Natale:



lasciarci prendere per mano dal piccolo Gesù,
lasciarci, giorno per giorno, convertire,
affinché anche noi, in Lui, possiamo poi essere luce
in questo mondo avvolto da molte tenebre.


Così sia!

martedì 18 gennaio 2011

Perché il dolore dei buoni e degli innocenti?


Gli astri cantano con la voce loro, che è di luce e di moto negli spazi infiniti del firmamento, le lodi di Dio. Da millenni dura il loro canto, che sale dagli azzurri campi del cielo al Cielo di Dio. Possiamo pensare astri e pianeti, stelle e comete come creature siderali che, come siderali sacerdoti, leviti, vergini e fedeli, devono cantare in un tempio sconfinato le laudi del Creatore.
Ascolta... Senti il fruscio delle brezze fra le fronde e il rumore delle acque nella notte. Anche la Terra canta, come il cielo, coi venti, con le acque, con la voce degli uccelli e degli animali.

Ma, se per il firmamento basta la luminosa lode degli astri che lo popolano, non basta il canto dei venti, acque e animali per il tempio che è la Terra. Perché in essa non sono solo venti, acque e animali, cantanti incoscientemente le lodi di Dio, ma in essa è anche l’uomo: la creatura perfetta sopra tutto ciò che è vivente nel tempo e nel mondo, dotata di materia come gli animali, i minerali e le piante, e di spirito come gli angeli del Cielo, e come essi destinata, se fedele nella prova, a conoscere e possedere Dio, con la grazia prima, col Paradiso poi.

domenica 16 gennaio 2011

Di quante vittime ha bisogno questo povero mondo per ottenere pietà!


Se gli uomini Mi ascoltassero, direi ad ogni singolo il Mio amoroso comando:
“Sacrificio, penitenza, per essere salvati”.
Ma non ho che le vittime che sappiano imitare Me nel sacrificio,
che è la forma più alta dell’amore.

giovedì 13 gennaio 2011

... è come se la Tua dolcezza fosse neve sul fuoco che mi divora...


Il mio fuoco si fa più calmo, anzi: è un altro fuoco. Era rovente, ma non dava luce e calore. Io ero di ghiaccio e nelle tenebre. OH! QUANTO HO VOLUTO SOFFRIRE! QUANTO DOLORE INUTILE E MALEDETTO MI SONO DATO!

giovedì 6 gennaio 2011

Là, dietro quel povero muro, è Dio.

Quel Dio che essi hanno sempre invocato,  
non osando mai, neppur lontanamente, 
sperare di averLo a vedere.

sabato 1 gennaio 2011

Se, per un supposto, in un momento qualsiasi...


...della sua vita, tutta cosparsa di eventi atti a destare superbia in ogni creatura, Ella avesse avuto un moto di superbia, vano le sarebbe stato l’essere senza Macchia, Piena di Grazia e Madre di Dio
Né più né meno di ogni creato, sarebbe decaduta dalla sua splendida natura...


***



«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della Sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e santo è il Suo nome:
di generazione in generazione la Sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.


Ha spiegato la potenza del Suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
 

Ha soccorso Israele, Suo servo,
ricordandosi della Sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla Sua discendenza,
per sempre
». 




Il significato primo di queste parole è certamente quello di riconoscere i doni che Dio ha concesso a lei, Maria, in particolare; ma ella ricorda poi i benefici universali di cui Dio non cessa di circondare la razza umana.
L'anima glorifica il Signore quando consacra tutte le sue forze interiori a lodare e a servire Dio; quando, con la sua sottomissione ai precetti divini, mostra di non perdere mai di vista la Sua potenza e la Sua maestà. 

Lo spirito esulta in Dio suo Salvatore, quando mette tutta la sua gioia nel ricordarsi del suo Creatore da cui spera la salvezza eterna. 

Probabilmente queste parole esprimono esattamente quello che pensano tutti i santi, ma era particolarmente appropriato che fossero pronunciate dalla beata Madre di Dio che, ricolmata di un privilegio unico, ardeva di un amore tutto spirituale per Colui che Lei aveva avuto la gioia di concepire nella sua carne. 
Lei aveva ben motivo, e più di tutti i santi, di esultare di gioia in Gesù – vale a dire nel suo Salvatore – perché sapeva che Colui che Lei riconosceva come l'autore eterno della nostra salvezza, sarebbe, nel tempo, nato dalla sua stessa carne, e in modo così vero e autentico che in un'unica persona sarebbero stati realmente presenti suo figlio e il suo Dio

San Beda il Venerabile (c. 673-735), monaco, dottore della Chiesa
Omelie sul Vangelo, I, 4 ; CCL 122, 25ss